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Il cielo urbico, del 1896, come tutti i classici antichi, in special modo greci e latini, è scritto secondo le regole "arcane" del vero linguaggio, interpreta lo Zodiaco come segni arcani dei misteri celesti, celati sotto le figure degli astri. Composto da 12 canti sulla natura degli astri, preceduto da una cantica sulla sfera di Empedocle, "rivela" il significato più profondo della natura dello zodiaco, offrendo al lettore l'occasione di conoscere un mondo nascosto, oggetto di una scienza esoterica e della sapienza italica più autentica.